La prima miniserie dedicata a Toxin

Le colpe dei nonni

Collezione 100% Marvel: Uomo Ragno/Toxin: Il diavolo dentro
Gennaio 2006
Toxin: The Devil you know 1-6 di Milligan & Robertson – giugno-novembre 2005
Panini Comics – 17 x 26 cm, brossurato, colore, 10 €

Disegno di Simon Bisley
© Marvel Comics 2005 / Panini Comics 2006

Questa recensione è di Claudio Mauricio Crimi Trigona
ed è stata pubblicata sul sito UBCfumetti
il 19 febbraio 2006

La seguente versione è riveduta e corretta dall’autore

VIP – Veleno Inquinamento Putrefazione

L’albero genealogico del costume senziente che Spider-Man ha trovato sul pianeta dell’Arcano ( Marvel Super-heroes Secret Wars n. 8 del dicembre 1984 – su Speciale Guerre Segrete 2 della Star Comics o su Marvel Top 13: Guerre Segrete Volume 2 della Panini Comics ) si allarga. Dopo Venom e Carnage perchè non aggiungere Toxin? E visto che di simbionti cattivi ne abbiamo già due perchè non rendere Toxin un simbionte buono? I presupposti erano stati gettati nella miniserie Venom vs. Carnage ( 4 numeri dal settembre al dicembre 2004 della Marvel Comics e proposti in Italia sui numeri 415 e 416 de L’uomo Ragno della Panini Comics ). In quell’occasione Venom e Carnage si alleano nel tentativo di uccidere la loro progenie, temendo diventi buono e si allei con l’Uomo Ragno.
C’è di che farsi venire il latte alle ginocchia.
Fortunatamente per sviluppare l’idea base di cui sopra la Marvel decide di investire su uno scrittore che si è fatto notare a suo tempo quando, per la DC Comics, gestì i capolavori Animal Man, Doom Patrol e, soprattutto, inaugurò la linea Vertigo con la splendida serie Shade. Sto parlando ovviamente di Peter Milligan.

Effetti Collatarali della “British Invasion”

Peter Milligan appartiene a quella che è comunemente chiamata British Invasion, un nutrito gruppo di autori che seguirono Alan Moore, quando questi approdò alla DC Comics e scrisse Swamp Thing e Watchmen, capisaldi del mondo del fumetto mondiale.
Questi capolavori spalancarono le porte del mercato statunitense a tutti quegli autori che si erano fatti le ossa su 2000 A.D., nota rivista antologica inglese: Neal Gaiman, Brian Bolland, Grant Morrison, Dave McKean, Jamie Delano, David Lloyd e Warren Ellis. Oggi la Marvel sembra aver compreso quella lezione e affida le proprie collane alle cure amabili di molti di detti autori.

Noi sappiamo
disegno di Darick Robertson
da Toxin 1
Tavola 11 vignetta 5
© Marvel Comics 2005 / Panini Comics 2006

Dobbiamo quindi ringraziare Peter Milligan se la miniserie Toxin: The Devil You Know, tradotta da noi in Uomo Ragno/Toxin: il diavolo dentro, non sarà ricordata solo come la solita storia creata nel tentativo di tirar su un po’ di soldi dalla miniera d’oro che è l’Uomo Ragno.

Un bambino impertinente

Quel che fa l’autore è abbastanza semplice. Prende il simbionte neonato e fa scontrare la sua maligna eredità genetica con il buonismo del poliziotto ospite Pat Mulligan.

Farò un patto
disegno di Darick Robertson
da Toxin 2
Tavola 22 vignetta 5
© Marvel Comics 2005 / Panini Comics 2006

Ne nascono una serie di divertenti considerazioni su ciò che è veramente male e ciò che è veramente bene, mettendo alla merlina l’ipocrisia propria della ‘mitologia’ statunitense. In un dialogo tra il simbionte e il poliziotto sul significato di rubare viene fuori questo scambio di battute:

  • Toxin: “E rubare è sempre male?
  • Mulligan: “Certo.”
  • Toxin: “Io ho occhi e orecchi ben aperti. E ho saputo che avete rubato l’America a chi ci viveva prima di voi. Quindi tutti voi americani dovreste essere cattivi.”
  • Mulligan: “Non è così semplice.”
  • Toxin: “Quindi a volte rubare non è sbagliato.”
  • Mulligan: “No. Ma… quel che successe con gli indiani d’America fu tanto tempo fa.”
  • Toxin: “Quindi, se non ti fai beccare subito non è più una cosa cattiva?”
  • Mulligan: “Facciamo una pausa, okay?”

Ne emerge quel diverso punto di vista che ha contraddistinto la cosiddetta Ondata Inglese e che è utile per rendere Toxin un personaggio sfaccettato, pieno di conflitti interiori, diverso dai genitori Venom e Carnage e che, proprio grazie a queste contraddizioni, intraprende la strada verso un’identità più umana ed eroica.

Non si tratta di quello che sto cercando
disegno di Darick Robertson
da Toxin 2
Tavola 3 vignetta 5
© Marvel Comics 2005 / Panini Comics 2006

Alla fine del percorso Toxin saprà esattamente cos’è male e cos’è bene e il poliziotto comprenderà che niente è ciò che sembra, che non esiste il bianco o il nero, ma una infinità gamma di grigi in cui gli individui spaziano. Se il personaggio si salva è proprio per questa diversa connotazione psicologica rispetto ai simbionti malvagi.

Disegno tossico

Massimiliano Brighel, nelle note del numero 416 dell’Uomo Ragno, definisce grande il disegnatore Darick Robertson. A prima vista i disegni sono tirati via, a volte sembrano ispirarsi all’underground, altre sono al limite dell’infantilismo, ma la sgradevole sensazione è dovuta solo alle tavole nel loro insieme, nella loro struttura libera che contribuisce a generare confusione. Presi singolarmente i disegni sono buoni: sono penalizzati solo dalla totale assenza di griglia.

Toxic?

Sempre nelle note di L’Uomo Ragno 416, Brighel chiama la miniserie Toxic. Si tratta sicuramente di una svista, ma dà la possibilità di scherzare sulla qualità di questo prodotto che genera il dubbio inconscio che sia opera di un’allucinazione. La miniserie si salva solo per l’impostazione data da Milligan e per le bellissime copertine di Bisley, Fegredo, Crain e Ribic.

Cover di Toxin #1
disegno di Esad Ribić
© Marvel Comics 2005

Per il resto ci si chiede per quanto ancora questa sorta di schizofrenia che pervade la Marvel al punto da produrre a fianco di capolavori come Ultimates di Millar brutture come Spider-Man: Breakout! e Venom vs. Carnage possa essere ritenuta costruttiva, anche solo economicamente. Sicuramente Toxin non meritava un volume della collana 100% Marvel, ma la sua sede naturale era in appendice al quindicinale dedicato al tessiragnatele. Curioso inoltre il titolo Uomo Ragno/Toxin dove Spider-Man compare in una manciata di vignette : anche negli States sono caduti in tentazione analoga inserendo lo “strillo” The New Avengers Tie-in su alcune copertine e non facendo comparire e nemmeno menzionare alcun eroe del nuovo gruppo.

Screenshot originale della pagina UBC contenente l’articolo
L’articolo originale si trova al link
http://www.ubcfumetti.com/comics/?9899
© CMCT e UBCfumetti

Pubblicato da Claudio Mauricio Crimi Trigona

Scrittore, blogger e sceneggiatore. https://www.cmct.it https://ovviology.wordpress.com/ https://immaginidanzantiworpress.news.blog/

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